La Via Francigena, il Cammino di Santiago, la Via del Sale, degli Abati, degli Dei, il Cammino di Francesco, l’Alta Via dei Monti Liguri… i racconti e i consigli di un viandante con tanti chilometri nelle gambe per ispirare chi sente il richiamo della natura, del silenzio, della lentezza ma non sa da dove iniziare, e accompagnare chi ha sempre lo zaino pronto per partire.
Camminare è un gesto naturale, ma allo stesso tempo una fortuna. È trovare un ritmo umano, regalarsi il lusso della lentezza in un mondo che va troppo veloce. Camminare, per Marco, è anche ascoltare il silenzio dei boschi, il suono dei propri passi e il rumore dei propri pensieri, lasciando che facciano tutto il frastuono che vogliono e poi si quietino. Dopo una vita iniziata a velocità folle – l’improvvisa notorietà a vent’anni, i bagni di folla, la televisione, i palcoscenici, la musica –Marco ha capito che viaggiava troppo veloce per riuscire a vedere il paesaggio, e ha deciso di rallentare. Da molti anni preferisce procedere al proprio ritmo, e dentro questo cambio di passo c’è un amore sempre crescente per il gesto di camminare, mettere un piede davanti all’altro e conquistare la meta con le proprie forze, senza fretta. In Un decimo di te ci porta allora insieme a lui sui suoi cammini preferiti: da Santiago a Roma, dalla Liguria alla Sicilia, da itinerari facili e adatti a chi ha appena iniziato ad altri più impegnativi. Racconta di sentieri e campi, valichi di montagna e scogliere a picco sul mare; di amache e ostelli, notti sul pavimento di un convento o all’addiaccio nei boschi; di quello che gli è successo camminando – da incontri inaspettati e rivelazioni illuminanti a meravigliose solitudini, passando per qualche momento di paura – ma anche di quello che gli è capitato seguendo le svolte e gli imprevisti di un'esistenza decisamente fuori dal comune, e che non aveva mai rivelato. Dà anche tanti consigli pratici a chi vuole seguire le sue orme, a partire dal primo, il più importante: lo zaino di ogni viandante non dovrebbe pesare più di un decimo del suo peso corporeo. Perché lo chi ha il coraggio di partire con un bagaglio leggero può andare davvero lontano.
«L’asfalto è finito, mi sono ritrovato nel bosco, con il profumo di terra fresca, il cielo limpido oltre i rami sulla mia testa, il silenzio, e dopo pochi minuti mi sono scoperto a sorridere. In un istante avevo cancellato tutto il resto. Mi restava solo il piacere delle chiacchiere e degli incontri, la bellezza dell’umanità, quella grazia che trovi nel bosco, la leggerezza che avevo conosciuto da bambino, in val Pellice, e poi a Santiago, la Liguria sotto le stelle, San Francesco e tutti gli altri cammini che avevo percorso. Questa è la mia risposta alla domanda ‘perché cammini?’ Incontri incredibili e poi la pace».